Elephant

Mica è facile avere l’animo da elefante in questo mondo di api, che passano, pungono e vanno via.
Che poi avere l’animo da elefante non è di aiuto, perchè il tatto non è il nostro talento primario, e sto fatto che il nostro punto forte è la memoria, per me, è una fregatura immane.
Ricordarsi lo sguardo, il sorriso, le spalle, l’odore, il sapore. La sensazione di essere a casa e non nella solita cristalleria, dove buttare tutto giù al primo movimento, semplicemente cercando l’uscita.
Mica è facile, dicevo, avere a mente come cammini e com’era averti tra le braccia, sapere di aver cominciato a vederti e non mi ricordo neanche come ho fatto, te pensa il contro senso.
Eppure, così è.
Mi ricordo come raccogli i capelli e non mi ricordo perchè ti ho perso, eppure, mica ti avevo appoggiato da qualche parte, no?
Che la fanno facile quelli che dicono che passerà. Certo, il tempo passa, ma si sa che è relativo ed avere l’animo da elefante non è per niente facile.
Che sembra una stupidata, ma vista la longevità di un elefante, tolta la possibilità che ti diano la caccia per l’avorio che magari la dimezza, beh, hai presente per quanto mi ricorderò di te?
Io sì e mi sale l’ansia.
Perchè sarebbe bastato davvero poco per superare il muro del silenzio, invece no.
Io rimango con l’animo da elefante e tu rimani, solo nei miei sogni.
O forse sognavo già.