È triste…lo è perché infondo non me ne frega nulla, perché sono proprio diventata quel tipo di persona che uccide ma non vuol morire.
Ripenso a quando mi dicevi di tenere strette le persone che tengono a me, soprattutto quando dimostrano di esserci e di volermi affrontare anche quando sanno già di perdere, solo per regalarmi un sorriso.
Ma come dovrei vivere con tutto questo?
Sapendo che a me proprio non riesce a fregare nulla, e non muterà mai perché non ho niente, ma è tutto ciò che mi serve, tutto ciò che mi basta ad essere felice.
Sono la rabbia ed il rancore, e li sfogo entrambi così, non riesco a scorgere la luce.
Sono l’egoismo e l’arroganza, e li trasformo in senso di colpa nel mio piccolo mondo, dove c’è spazio abbastanza, ma solo per quelli come me.
È triste…lo è perché infondo non me ne frega nulla, perché mi completi solo al 30%, ed io non mi accontento, non mi basta.
Ma ti illudo ogni giorno, ti illudo di essere sbagliata perché infondo lo sono, ma nel mio piccolo mondo non c’è spazio per te.
E mi prendi le mani, mi guardi negli occhi e mi dici che non ti piace tutto questo, ma che a me ci tieni e che questo è ciò che conta.
Anche se sono sbagliata, soprattutto perché lo sono e incredibilmente difficile, complessa. Quella sfida che ti va di intraprendere solo per la soddisfazione di averci provato.
È triste…lo è perché infondo non me ne frega nulla, perché nel gioco dei ruoli ho sempre vinto fottendomi da me.
Perché mi piace averti qui, anche se non so dare un motivo a tutto questo, perché indosso mille facce e sotto non ce n’è nessuna.
Perché sono tutto questo, perché non sono mai riuscita ad unirle e ho mille pensieri, emozioni contrastanti a cui non riesco a porre equilibrio.
Perché ti odio, poi ti amo, ma alla fine ti butto sempre via nella pila degli scarti dove ho messo tutti gli altri che non meritano di respirare, nel mio piccolo mondo.
Ma l’amore no, è un’altra cosa…non c’entra proprio nulla. Resto immobile davanti a un pensiero superficiale, e passo le notti a guardare la luna, a cercare di capire che cosa poi realmente mi unisce a quel palloncino bianco con cui a tratti vorrei giocare e a tratti vorrei scoppiare.
E tu sei solo un altro surrogato, qualcosa con cui mi diverto fino a quando non mi sarò stancata anche di te, ma ti ho nascosto dentro me. Così bene in fondo a me.
La realtà è che se non ci fossi mi mancheresti, perché nessuno mi ha mai amato in questo modo.
La realtà è che se non ci fossi non mi mancheresti affatto, perché sei solo un’ombra di me, ed io non sento più.
Ma finché non lo troverò resti la mia patologia, perché infondo cerco solo qualcuno che mi spinga via i presagi, con i suoi respiri affannati.
Lo sai che c’è?
C’è che mi sento sola lo stesso.
Anche se mi cammini affianco.
Anche se mi riempi gli spazi.
Anche se non mi lascerai mai.
Io voglio essere tutto:
La ragazza ideale, la moglie perfetta, porca e troia.
Insieme te non sono niente.